14 giugno 2010
Gianluca Berti e Federica Bolengo unica coppia totalmente italiana
invitata a esibirsi all'European Tango Championship
nel giorno dell'inaugurazione in Piazza San Carlo a Torino.
Gli artisti invitati a esibirsi sono:
Miguel Angel Zotto y Daiana Guspero
Roberto Herrera y Silvana Capra
Gabriel Missè y Natalia Hills
Claudio Hoffmann y Pilar Alvarez
Diego Escobar y Angelina Staudinger
Pablo Garcia y Gisele Avanzi
Daniel Montaño y Natalia Ochoa
Marcela Guevara y Stefano Giudice
Marcelo Ballonzo y Elena Garis (nelle foto sotto con loro)
Berti Gianluca e Federica Bolengo
Lo European Tango Championship è la subsede ufficiale in Europa del Mundial de Baile di Buenos Aires ed offrirà una chance unica:
le due coppie vincitrici accederanno direttamente alla finale del Mundial di Buenos Aires.
Il premio per ciascuna coppia consisterà in biglietti aerei + hotel
+ un premio in denaro per competere e rappresentare l’Europa a Buenos Aires.
---> www.europeantangochampionship.com
foto tratte dai siti del Corriere.it e laStampa.it clicca sulle foto per ingrandirle |
Gianluca e Federica
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Gianluca e Federica
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Marcelo e Elena
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Gianluca e Federica
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Marcelo e Elena
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Artcolo tratta da il Corriere.it
---> questo l'articolo originale sul sito del Corriere on line: clicca qui
i primi campionati EUROPEI, CHI VINCE VA A BUENOS AIRES
Torino capitale del Tango
tra passione e competizione
Firmato un accordo tra il sindaco Chiamparino e le autorità argentine: «Paesi vicini faremo cooperazione»
ROMA - Il tango di Buenos Aires sbarca in Europa e si ferma a Torino. Il primo campionato Europeo di Tango ha scelto non solo l’Italia ma una delle città dove il ballo più sensuale del mondo si esprime già da oltre vent’anni. Torino è stata infatti una delle prime città europee ad aver visto muovere in pista donne con spacchi vertiginosi e tacchi altissimi, passi che accarezzano il pavimento, uomini e donne eleganti che ballano in un abbraccio di passione.
UNA GARA D'ELEGANZA - Ora dal 14 al 20 giugno è in corso lo spettacolo della competizione: eleganza, armonia ed estetica sono l’obiettivo di più di cento coppie di ballerini giunti per sfidarsi, dagli angoli più remoti dell’Europa come la Finlandia o l’Ucraina. Ma soprattutto da Germania, Francia e Grecia. «Lasciando comunque il primato all'Italia che è rappresentata dal 40% dei ballerini» dice l'organizzatrice Barbara Cicero. Una gara che si svolge anche dietro le quinte: nei camerini è frenetica la ricerca dei vestiti più eleganti, tra brillantina, scarpe lucide, calze a rete e doppiopetto di seta. Non importa se poi le coppie non saranno premiate per l’esteriorità ma per l’eleganza che per la giuria «è la rappresentazione esteriore di un’intensità interiore». L’attesa della gara è comunque fatta di trucchi maniacali allo specchio, di rifiniture a mano dell’ultimo momento sugli abiti, di baci tremanti di incoraggiamento e di amore.
DUE STILI, UN ABBRACCIO - La giuria decide a sorte i tre brani musicali che ogni coppia deve ballare per le classifiche, le semifinali e le finali. Gli stili di ballo sono due, «salon» e «escenario»: il primo prevede l'abbraccio serrato e le gambe che non si alzano sopra il ginocchio. Il secondo è più libero, spettacolare appunto, e per questo più acrobatico e atletico. Una volta in pista, il ballo dell’improvvisazione non mente, non sarà premiato chi ha più destrezza e allenamento, il tango è qualcosa di più complesso. «Noi apprezziamo non solo l’eleganza ma l’armonia della coppia, il rispetto degli altri in pista (nel caso del ballo salon), l’estetica. Difficile scegliere i migliori, sono tutti molto bravi» dicono i giurati. La competizione europea di Torino si lega a quella mondiale di Buenos Aires, in svolgimento nel mese di agosto, all’ottava edizione. Ed è per questo che i premi per le due coppie di vincitori sono il viaggio e l’entrata direttamente in finale nella più famosa e importante gara.
A TORINO UNA VERA FESTA – Il tango da qualche mese ha un altro respiro. Entrato nel patrimonio culturale dell’umanità protetto dall’Unesco, mostra di più la sua intensità, non solo nel ballo ma con la musica, il canto e le parole che a volte sono autentiche poesie. A Torino il campionato europeo non è solo competizione. Fino a domenica 20 giugno è in corso una vera e propria festa: nel pomeriggio lezioni di ballo con i maestri argentini tra i più famosi, come Miguel Angel Zotto e Diana Guspero, Roberto Herrera e Silvana Capra e molti altri. La sera le sale da ballo vanno avanti fino all’alba (al teatro Colosseo, al Torino Esposizioni e al Club Almagro) con l’orchestra dal vivo e l’esibizione dei maestri. E non mancano lezioni di canto e musicalità. Il “fenomeno” tango poi vuole essere qualcosa di diverso da un “fatto di moda”. Il ballo nato nei quartieri poveri e tra le feste degli immigrati in Argentina e Uruguay porta con se un pezzo di storia. Per questo a Torino si può visitare anche una mostra fotografica “Venimos de muy lejos”: un racconto per immagini del grande esodo migratorio italiano iniziato a fine ’800. L’origine di quella traccia segnata nel tango da compositori figli di italiani, come Julio De Caro, il cui padre aveva lavorato alla Scala di Milano. E poi i grandi come Carlos Di Sarli, Miguel Calò, Francisco Canaro e Osvaldo Pugliese che portano cognomi italiani. Oppure ancora Juan D’Arienzo che aveva Napoli nel cuore.
L’ITALIA SI RITROVA NEL TANGO - Torino capitale del tango per sette giorni è anche frutto di un accordo tra il sindaco Sergio Chiamparino e l'ambasciatore argentino Norma Nascimbene de Dumont insieme con il direttore generale del Ministero della Cultura del Gobierno de la Ciudad di Buenos Aires, Alejandro Capato. Una cooperazione nell’arte, nella cultura, nel turismo, nella promozione e nella scienza. Il primo progetto riguarda le Celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia e per questo il sindaco di Torino si recherà in Argentina nel prossimo autunno. «Italia e Argentina sono Paesi molto vicini - ha detto Chiamparino - in particolare, a Buenos Aires vivono tanti piemontesi. Sicuramente l'accordo di cooperazione, dopo il tango, si potrà sviluppare anche in altri settori». Intanto la città sabauda è riuscita a unire l’Europa, seppure per una settimana.
Manuela Pelati
mpelati@corriere.it
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